Finalmente qualcuno in occidente ha trovato il coraggio, la maturità e l’acume intellettuale necessario per puntare gli occhi sulle zone d’ombra della ricerca spirituale e portare alla luce i meccanismi, i tranelli, gli inganni, gli equivoci e le frodi che si presentano agli allievi/adepti così’ come agli insegnanti/maestri (veri o sedicenti) impegnati lungo la Via.
Si chiama Mariana Caplan e basta leggere il suo articolo sul “Fidanzato Zen” per capire cosa significa avere un sano e robusto senso critico rispetto alle faccende spirituali. La preziosa quanto rara capacità di cui Mariana da prova possiamo chiamarlo forse “Discernimento Spirituale“, che è poi una declinazione della classica capacità di discriminare tra autentico e contraffatto, tra vero e finto applicata qui al caso peculiare della ricerca spirituale.
In questo libro (pubblicato solo ora in Italia ma scritto oltre dieci anni fa, nel 1999) la Caplan espone tutte le distorsioni e le pretese di potere fraudolente che caratterizzano la scena spirituale dei nostri tempi attraverso interviste di prima mano con studenti e discepoli, insegnanti e maestri, unitamente a ricerche allargate e approfondite su molti testi di varie scuole di insegnamento. Il tutto sintetizzato per evitare al lettore di incorrere anche lui nelle cadute possibili su un sentiero così difficile.
E se è vero che il compimento della ricerca spirituale sta nella correzione graduale degli errori, questa opera fornisce anche, con uno stile informale e diretto (ben venga) mai visto prima d’ora in questo tipo di letteratura, indicazioni concrete e sagge su come proseguire realmente nel cammino di una ricerca spirituale più autentica e viva.
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Halfway Up the Mountain: The Error of Premature Claims to Enlightenment
Poichè l’illuminazione ha un prezzo molto alto, è stato prodotto un falso. Allo stesso modo in cui per ogni sostanza di valore viene fatta una replica – oro, denaro, arte – esiste la valuta dell’illuminazione contraffatta. In molti modi la New Age è proprio questo, un tentativo di riprodurre la copia senza dover investire nella cosa vera.
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