La meditazione e i suoi benefici spiegati in un’infografica un po’ diversa dal solito

Perché spendere migliaia di parole per tentare di descrivere cos’è la meditazione, quali sono le principali  forme e tradizioni di pratica, quali i suoi benefici quando delle immagini colorate e ben disposte possono rendere l’idea in modo più immediato e memorabile?

Mi deprime sempre un pò vedere la meditazione banalizzata e impacchettata in qualche formato per renderla più “appealing” e digeribile per il consumatore medio.

La meditazione è diventata un prodotto come un altro, almeno nella cultura occidentale, che ci piaccia o meno. Quindi è naturale che “tiri di più” una infografica carina e curata con immagini ad effetto, che non una trattazione approfondita, un buon libro, o perchè no una lezione/sessione di pratica dal vivo.

Del resto la soglia di attenzione media dell’essere umano civilizzato si è ridotta ormai a livelli imbarazzanti e per rubare qualche prezioso minuto a Facebook, Instagram o al prossimo Social Network preferito è necessario ricorrere ad espedienti markettari di questo tipo.

Questa infografica realizzata dai tipi di Information is beautiful, fa un po eccezione in questo scenario. Di tutte le sintesi che ho visto fare, questa ha diversi meriti, primo tra tutti quello di aver riportato il dettaglio delle +75 fonti di studi scientifici utilizzati come base statistica per i dati rappresentati.

Di questi studi scientifici, documentati in dettaglio in questo foglio di lavoro, una buona parte saranno certamente opinabili nella loro fondatezza metodologica, ma il fatto che siano stati citati uno ad uno, è un segnale di spirito critico e trasparenza non così comuni di questi tempi quando si parla di spiritualità e tematiche affini.

Cosa è la meditazione, in sintesi

Meditazione è riconoscere e osservare qualsiasi cosa accada – piacevole o spiacevole – in modo rilassato.

Lo scopo della meditazione non è di svuotare la mente bensì di osservare il momento presente senza giudicare.

Questo produce intuizioni (insights) sul modo in cui funziona la mente, riduce l’attaccamento, permettendoci di rilassarci più profondamente fino a trasformare la mente e usarla come strumento per esplorare se stessa e la natura della realtà.

La postura

La posizione più congeniale alla meditazione è quella seduta suggerita in figura, con il corpo rilassato ma eretto. Il contatto di pollice e indice, quando i dorsi delle mani sono appoggiati alle cosce, fa parte di una tradizione meditativa particolare ( tecnicamente chiamato uno  “Yoga Mudra“) e non è coerente quindi con tutte le tipologie di meditazione riportate nel seguito.

Qui un pò di spirito New Age markettaro deve aver preso un attimo il sopravvento e al grafico è scappato un bel cliché iconico del meditatore tipo. Lo perdoniamo? Massì dai, che siamo compassionevoli noi meditatori…

Tipi di meditazione

A seconda dell’oggetto di concentrazione utilizzato sono rappresentati quasi una ventina di stili di meditazione differenti: mindfulness, Zen, meditazione camminata e di gentilezza amorevole, meditazione sulla gratitudine e sul Mantra,  Meditazione Trascendentale, tecniche della tradizione Taoista, Sufi e di quella Yoga.

Certo non c’è tutto, ma aiuta a dare un’idea della vastità degli approcci possibili. Dovessi tornare alle medie o al liceo per fare una ricerca, userei senz’altro queste immagini per impressionare i compagni e fare colpo sull’insegnante 😀

I cinque impedimenti alla meditazione e le qualità della mente

In questo punto dell’infografica c’è un altro piccolo scivolone, che rivela il tocco dell’editor navigato, costretto a fare una “vulgata” del concetto buddhista dei 5 ostacoli alla meditazione

Dal momento che i 5 impedimenti nella loro versione originale suonavano forse troppo austeri  o distanti – ricordiamoli per correttezza verso i monaci che ci hanno “sbattuto la testa contro” per qualche secolo

  1. KAMACCHANDA: desiderio sensoriale
  2. VYAPADA: avversione e malevolenza
  3. THINA-MIDDHA: pigrizia e torpore
  4. UDDHACCA-KUKKUCCA: inquietudine e rimorso
  5. VICIKICCHA: dubbio

si è pensato di lasciarne solo un paio, per trasformare gli altri tre in qualcosa di più attuale e facilmente comprensibile per l’uomo stressato dei tempi moderni.

Per ragioni di coerenza grafica – ci scommetto – sono state aggiunte poi, sotto ai 5 ostacoli, anche le 5 qualità della mente sviluppabili con la meditazione:

  1. aperta/tranquilla,
  2. chiara/agile,
  3. calorosa/fiduciosa,
  4. flessibile/adattabile,
  5. stabile/diretta

ognuna associata al suo bel colore ed elemento naturale.

Gli effetti della meditazione secondo la scienza

Infine arriva la punta di diamante dell’opera di visualizzazione dove vengono rappresentati in sintesi i risultati di numerosi studi ed esperimenti scientifici condotti da Università americane sull’impatto che la pratica di meditazione ha sulla sfera cognitiva, fisica, emotiva e sociale.

A seconda della forza delle conclusioni emerse dai diversi studi, misurata in una scala da 1 a 4  ( 1 = evidenza debole, 4= forte evidenza) i benefici vengono ingranditi o rimpiccioliti nel grafico all’interno di ciascuno dei quattro triangoli corrispondenti alla sfera di appartenenza.

Limitandoci agli studi che hanno ottenuto livelli di evidenza forte o promettente ( 3 o 4 punti) gli effetti  più ricorrenti e documentati della pratica di meditazione sembrerebbero essere, in ordine di grandezza decrescente:

 

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